Ho iniziato a leggere il
libro di Terzani, "La fine è il mio inizio", per caso e
perché non avevo nulla di più promettente per le mani. Si è
rivelata una scelta molto felice, è un bel testo che avvince
e fa pensare. Malinconico e struggente, ma sereno e persino felice.
Perché esso si collega a questo blog? Perché camminando per strada ho la sensazione che molti non siano coscienti del luogo in cui si trovano e vivono perché si sentono cittadini del mondo (televisivo), atteggiamento che in genere cade man mano che ci si allontana dal centro. Allo stesso modo leggendo quel libro ho avuto la sensazione che di tutte le cose che esso racconta e
che vanno dalla Firenze d'Oltrarno ai più lontani angoli dell'Asia,
proprio la Firenze d'anteguerra, con l'orgoglio e la dignità delle
sue classi popolari e con la loro signorile povertà, sia il mondo
più lontano da quello nostro di oggi.
Con il nostro tradizionale
provincialismo ci picchiamo di conoscere il mondo -e lo giudichiamo-
ma abbiamo dimenticato ciò che sta dietro il nostro angolo nello
spazio e nel tempo.
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