lunedì 3 luglio 2017

Un mondo scomparso

Ho girato anni per monti e mentre guardavo le fasce incolte, le case diroccate, i boschi abbandonati pensavo a chi viveva in quei monti faticando e creando un mondo, un paesaggio fisico e sociale che indovinavo ma sapevo ormai scomparso. Fasce, case e boschi rimanevano come le quinte di uno spettacolo non più ripreso in un teatro abbandonato.
L'ho fatto per anni.
L'ho fatto per decenni.
Fra poco arriverò al cinquantennio.
Adesso, guardando chi passa sui sentieri in bicicletta, in moto, a cavallo, northerly walking molto elegantemente o correndo a rotta di collo (che invidia per i corridori!), mi chiedo se per caso anche io pedestre camminatore d'antico stampo non faccio parte di un altro mondo, quelli che partivano alle 5 di mattina e arrivavano alla base in treno o in autobus e neppure immaginavano i sofisticati prodotti e i materiali tecnici che ora abbiamo comperato. Sarò forse diventato anche l'ombra sbiadita di un mondo scomparso?

Domani rinnoverò gli scarponi in Goretex che non ne possono più e magari prenderò una maglietta tecnica rosso fuoco ad asciugatura lampo. Giusto per esorcizzare il problema e non passare inosservato come un fantasma sulla quinta del paesaggio montano. Non vorrei che nascesse la leggenda dell'Escursionista errante, condannato a camminare per sempre su sentieri deserti per non aver riconosciuto e accolto degnamente la modernità. Che diamine! Sono più di trentanni che ho la giacca in Goretex e non esco se non ho il GPS in tasca. Ma magari vedendo un vecchio con la barba bianca la gente chissà cosa pensa, non ci crede. Meglio chiarire.

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