lunedì 12 gennaio 2015

Sentieri e percorsi



Quando si esce dalle strade civilmente asfaltate, in città e fuori, e si entra con un sentiero nella wilderness nostrana, un po' malandata ma dal futuro molto promettente e dal presente spesso post-atomico, si è talvolta guidati da un compassionevole segnavia.
Però a volte i segnavia non marcano un sentiero, ma proprio quel sentiero che il segnalatore ha sentito la necessità di indicare. Così essi diventano dei percorsi, che ormai con la diffusione dello sport outdoor sono spesso disciplinari e talvolta si allineano lungo lo stesso sentiero. Forse perché il sentiero (quanti sanno che alcuni di essi sono tuttora delle strade comunali?) è molto spesso sentito come un elemento del paesaggio a prescindere, semplicemente estetico e apportatore di salute, messo lì ad aspettare noi e le nostre esigenze e non come una infrastruttura quale esso in realtà è.
Una visione che radicalizzata in città mi porterebbe ad attaccare sotto il cartello della strada di casa un altro con scritto “Percorso per la casa di Emanuele”, e magari persino “Percorso in auto per la casa di Emanuele” ovvero “Percorso a piedi e in mountain bike per la casa di Emanuele”.
A seconda delle condizioni e dei propri entusiasmi sudoriferi nascono cioè i segnavia per la mountain bike, per il fitness, per il nordic walking, …, curati dai propri appassionati, che a volte disdegnano la collaborazione con altri appassionati. Ben venga certo questo interesse per l’umile infrastruttura che l’abbandono di montagna e campagna lascerebbe altrimenti trascurata, ma ora bisogna fare un passo avanti. Superando il concetto per il quale il segnavia si adegua alle nostre aspettative ma facendolo rispondere soltanto alla nostra necessità di non perderci e di muoverci lungo un itinerario percorribile e in grado di condurci da un luogo a un altro (noto a priori, possibilmente). E naturalmente indicando anche come è la percorribilità, in base alle diverse esigenze.
Il segnavia riprenderebbe  così la originale connotazione geografica, che aveva sino a non molti anni fa, di marcatore di un collegamento esistente e percorribile fra due località.

Sarebbe utile una razionale razionalizzazione, ma attenzione a sostantivo e aggettivo: non tutti gli interventi si rivelano delle razionalizzazioni e quel che è peggio non tutte le razionalizzazioni sono razionali

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